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«Tutto dipende da qui: si tratta di sapere se si vive o non si vive il Padre Nostro... tutto il resto è un "correre dietro al vento". E rischiamo di non essere discepoli di nessuno. E nessuno ci crederà». Così chiudeva la propria presentazione a questo libro, con una lettera aperta, padre David Maria Turoldo. E il suo richiamo vale anche per il lettore odierno di questo testo, che è uno dei più sentiti e profondi di padre Ermes Ronchi. Attraverso una lettura che coniuga teologia e poesia, come gli è caratteristico, l'autore ci introduce versetto per versetto alla comprensione della preghiera insegnata da Gesù ai suoi discepoli, ossia a noi. Una preghiera che, ricorda padre Ermes, non è una formula, ma un'esperienza di relazione, uno "shock esistenziale", la possibilità a noi offerta di incontrare un Dio che è padre e ci insegna a essere figli secondo il suo cuore.